Nicola Manzan è uno di quegli artisti che ci sta particolarmente a cuore. Seguiamo con attenzione il suo progetto solista, Bologna Violenta, attivo dal 2005. A due anni dal suo ultimo lavoro, Uno bianca, il polistrumentista veneto torna con Discordia. Anche questa volta Manzan ha unito le sue forze con quelle del batterista e bassista Alessandro Vagnoni, al suo fianco da un annetto circa.
La formula di Bologna Violenta ormai ci è ben nota: pezzi brevi, anche brevissimi, e tiratissimi. Manzan lascia da parte i fatti di cronaca, trattati nell’album precedente, per concentrarsi su tematiche più popolari, più quotidiane. Lo fa con un sound a base di chitarra elettrica distorta e batteria incalzante che lasciano spesso il posto ad un piano, oppure agli archi, disseminati un po’ in tutto l’album. Un album che si muove tra esplosioni ritmiche furiose, drammatiche e momenti quasi di quiete. Un continuo sali e scendi che trascina chi è in ascolto in un vortice quasi claustrofobico.
Discordia è un album tiratissimo, estremo, di quelli che non ti fanno respirare. Sedici brani che sono corse a perdifiato, botte di adrenalina continue. Un album che conferma ancora una volta la potenza comunicativa di Bologna Violenta e la validità di un progetto unico nel suo genere.
Credits
Label: Overdrive Records – 2016
Line-up: Nicola Manzan (chitarra, violino, viola, violoncello, sintetizzatori, programmazione) – Alessandro Vagnoni (batteria, basso)
Tracklist:
- Sigle di telefilm
- Il canale dei sadici
- Incredibile lite al supermercato
- Un mio amico odia il prog
- Il tempo dell’astinenza
- Leviatano
- Chiamala rivolta
- L’eterna lotta tra il bene e le macchine
- I postriboli d’Oriente
- Binario morto
- Discordia
- Lavoro e rapina in Mongolia
- Il processo
- Passetto
- I felici animali del circo
- Colonialismo
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