Il Club tour 2016 serve ai Verdena per prepararsi al meglio alle imminenti date europee in programma dal 12 maggio. Solo nove date italiane in piccoli club; nel nord est la città scelta è stata Padova, ancora una volta ospiti dei ragazzi dello Sherwood ma al loro debutto nella location del CSO Pedro, storico centro sociale patavino.
Per questa data i biglietti non sono disponibili in prevendita quindi i fan si dirigono già dal tardo pomeriggio a fare la fila per non rischiare di restare fuori anche se l’apertura dei cancelli è prevista per le 21:00. Nessuna band di supporto, solo i Verdena sul palco: Alberto e Luca Ferrari, Roberta Sammarelli e Giuseppe Chiara (che li accompagna fin dall’inizio dell’Endkadenz tour).
Quando salgono sul palco alle 22:30 il Pedro è già gremito, Albi saluta il pubblico e con l’iniziale Derek ci fa capire che sarà una serata molto tosta!
Come secondo pezzo riprendono il vecchio singolo Luna che il pubblico canta all’unisono; piccola pausa drink di Alberto che dice di bere Polase e si riparte con Sci Desertico da Endkadenz vol. 1.
La band bergamasca sembra in palla, Luca ne è sempre il motore pulsante mentre Roberta lavora diligentemente il suo Rickenbacker. Loniterp e Lui Gareggia infiammano il pubblico che ha già iniziato a pogare per bene lungo tutto il locale fino a far tremare i muri laterali. Un Blu Sincero, Rilievo (con ampio uso del vocoder sul finale), Lady Hollywood, Dymo e Contro La Ragione sono una cinquina estratta tutta dagli ultimi due album mentre la successiva Il Tramonto Degli Stupidi (presente nella versione vinile di Solo Un Grande Sasso – 2001) possiamo considerarla una delle chicche per i fan più esigenti. Alberto sembra divertirsi e in più di una canzone si esibisce nel suo classico repertorio di salti a gambe divaricate.
Dopo altri due singoli dagli Endkadenz vol. 1 e vol. 2 (Colle Immane e Un Po’ Esageri), ci si sgola con Muori Delay e Valvonauta. Quest’ultima è l’unica traccia eseguita tratta dal primo album (Verdena – 1999) ed è inutile dire che sia tuttora la più cantata dal pubblico. Viene riproposta Logorrea (Esperti all’Opera) da Il Suicidio Del Samurai (2004) mentre l’unica traccia eseguita con la chitarra acustica è Nevischio come finale della prima parte del concerto. Prima di iniziare questo brano Albi accenna a Happy Xmas di John Lennon facendo credere per un attimo al pubblico di volerla eseguire come spesso fa per le canzoni dei suoi amati Beatles.
Al rientro da una brevissima pausa, si parte con una rarità, la psichedelica Fluido, presente in Caños EP del 2007. Si arriva al terremoto Don Calisto sul quale è impossibile non saltare e urlare sotto la potenza dei riff di questa canzone da Requiem (2007).
Stiamo arrivando al gran finale e l’ultimo pezzo in scaletta è Inno Del Perdersi (personalmente la preferita da Endkadenz vol. 1) che inizia con un sottofondo elettronico somigliante al suono di una sirena svanendo poi poco prima dell’inizio del cantato. L’esplosione finale trasforma il pubblico in un vero e proprio fiume brulicante (riprendendo i versi della canzone) ma se si pensava che quello fosse il loro arrivederci, non è proprio così. Alberto confabula con Roberta e insieme decidono sul momento di eseguire un altro pezzo. E’ una cover. Durante questo tour ne stanno riproponendo molte, per loro inedite. Parte un riffone grunge che ho sentito decine di volte. Sono incredulo, a bocca aperta guardo gli amici intorno a me. Consapevolmente ci riteniamo fortunati nell’aver potuto assistere a Negative Creep dei Nirvana (Bleach – 1989) nella potentissima versione dei Verdena. E’ incredibile come la voce di Alberto Ferrari assomigli a quella di Kurt Cobain ma non solo: l’esibizione di tutta la band in questa serata è stata ad alti livelli confermando i Verdena uno dei migliori gruppi live italiani degli ultimi decenni, pronti all’imminente assalto dell’Europa.
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