Giuliano Dottori
Un salto
un’urgenza personale
Le dinamiche del “mercato” musicale odierno stancano. Immerse in un mondo veloce, famelico, volatile, ormai sedotto dal consumo virtuale, queste dinamiche mettono a dura prova l’estro e il talento di alcuni che muovono i propri passi con pacatezza, delicatezza, eleganza e competenza. Qualità così rare da necessitare di riparo, protezione e silenzio. Così ha fatto Giuliano Dottori con le parole e la musica che abitano i luoghi segreti della sua ispirazione. Luoghi dove il tempo non conta, perchè si dilata, fino a toccare il passato, fino ad annullarsi sospendendo una canzone sull’aria di un adesso urgente e senza richieste. Il cantautore milanese, dopo le evoluzioni stilistiche racchiuse nel doppio L’arte della guerra (2014, 2015), riprende un brano del 2011, lo registra e lo rende pubblico, senza strategie, senza calcoli, per pura esigenza intima. Per pura magia.
Questi sono gesti importanti, di grande bellezza, di rivoluzione…
Un salto
È un oceano di vetro questa vita
Ci costringe a piccoli passi
A procedere poco alla volta
È una fiamma leggera sulle mani
I capelli che prendono fuoco
I vestiti bruciati per terra
Che non è più possibile
Cadere di colpo
E non alzarsi più
Che in fondo è tutto qui
Abbassare la guardia
Per sferrare il tuo colpo migliore
E del tempo che passa e fa strage di sogni
Non mi par vero non avere paura
E sentirmi leggero quando arriva l’estate
Ogni volta è un salto
Un errore banale
Una passata di straccio sopra il televisore
E più ti allontani
Più scontato è il ritorno
E ti senti perduto se ti senti peggiore
È una porta socchiusa alla notte
Un dolore che spingi lontano
E ritorna ogni volta più forte
Che non è più possibile
Cadere ancora
E non alzarsi più
Che in fondo è tutto qui
Abbassare la guardia
Per sferrare il tuo colpo migliore