La Vista Concessa non è solo un disco. No. E’ una stagione fatta di anni, cinque, in cui ogni scelta si è misurata con le temperature, la materia, il tempo fino a non avere più pelle, divenendo essa stessa temperatura, materia, tempo. È un laboratorio di mani e sguardi e amore, di gesti concentrici, annodati al bulbo di un talento smisurato eppure discreto, vivo come solo il respiro è capace di essere nel momento dello sporgersi, dell’intuire il precipizio, la bellezza apocalittica, fluida, dolorosa, del precipizio. È plasma, reale come una ferita aperta, come il cambiamento, come un sapore, come l’intimità del silenzio lasciato dalla neve quando raggiunge il suolo. Sensazioni, dettagli, attimi di intuizioni sanguigne, spaccati di vita come onde, marosi di un sentire che usa violenza alla resa impedendo persino alle briciole di smarrirsi. Melodia: dal cuore alle mani, melodia purissima, cristallina, accarezzata da polveri di intuizioni elettroniche appena sussurrate, che accarezzano gli orditi pop degli arrangiamenti, complici di un rock acustico malinconico, contaminato, morbido della sottigliezza di una voce che si confessa, si arrende alle alchimie del sentimento, lo smaschera, lo rivela. Sedici tracce raffinate, cui ci si approccia senza alcun senso di fatica, che inducono all’abbandono, alla riscoperta della lentezza, della memoria quando si srotolata lungo i bordi dell’ammissione, del dettaglio, del dolore nella sua accezione duttile, sincera, condivisibile. Testi plastici, dalla poetica essenziale, ricercata, sintesi di un profondo desiderio di autenticità, di dis-apparenza. Vulcano trema l’inganno della superficie, dei sorrisi migliori indossati a proteggere, a proteggersi. Tramonto, ermetica e schiva, chiede sole in luogo di un adesso freddo d’abbandono. Fino a qui tutto bene, di una delicatezza particolare, ritaglia un’occasione di lealtà, di senso, nel moto immobile, necessario delle cose che limitandosi ad accadere attraversano le coscienze, le cambiano (“la vita mi passava attraverso come una lama di vetro / […] come un dolore sottile / […] come un bagliore; amore attenta ai demoni che qui non ci sono santi e non si fanno i miracoli; qui non si aprono le porte figuriamoci il mare: Se siamo solo di passaggio il passaggio è altrove”). Gli arpeggi di Dicembre vibrano passione e grazia, le stesse di un volo salvifico, invernale, capace di luce nuova: ballata sui generis, si apre e diviene visione, espiazione, occasione di ri-partenza. “Il tempo ci divora, divoriamo il tempo” (Fragile Fragilissima Felicità): note come spiragli, giochi di ciglia e pupille attente alla fragilità dei sempre, alla durezza di certi mai; origami di spatole e arpeggi che fissano l’arrendevolezza al suolo e si fanno emozione, sobria ritmica del costato, vento. Quando crollano le stelle, Fiorirari, Beato chi non sa, Sulla sponda del fiume, La vista concessa: da ascoltare intatte, preservate dal rumore; nate dense, sospese, vive di una vita che non si accontenta, che non si basta. Un disco che scivola e rimane, custode di un tributo alle maree, ai cicli di luna, alle ossa, all’alone salvifico di certi sogni. Un disco opportuno, curato, bello di una bellezza che riesce a rendersi necessaria, come una promessa mantenuta.
Credits
Label: Carosello Records – 2009
Line-up: Roberto Angelini (voce, chitarre, acustica, elettrica, gretch, steel, tele, guitarra portuguesa, armonica, piano, synth, basso, 12-corde, cori) – Rodrigo D’Erasmo (violini, cori) – Massimo Giangrande (chitarra elettrica ed acustica) – Gabriele Lazzarotti (basso, chitarra elettrica) – Fabio Rondanini (batteria, programming, glockenspiel, percussioni) – Daniele “Koffee” Rossi (piano, moog, synth, programming, wurlitzer) – Andrea Pesce (piano, moog); con la partecipazione di: Angelo Maria Santisi (violoncello track 1, 3, 5, 11) – Sergio Della Monica (percussioni track 1; chitarra elettrica track 2, 4, 10, 14; programming track 3; cori track 4; chitarra acustica, moog track 11, 16; synth track 14; rumori track 15, 16) – Pino Marino (chitarra acustica track 1; cori track 4) – Sandro Sommella (basso track 3, 4) – Ernesto Vitolo ( piano e organo track 3; rhodes e synth track 4), Alex Tepper ( programming track 3) – Claudia Pandolfi (voce track 3, 8, 10) – Sandro Maiella (basso track 4) – Vera Di Lecce (cori track 4, 12) – Gigi Canu (cori track 4) – Alfredo (cori track 4) – Mughen (chitarra elettrica track 6, 7; lap-steel track 6) – Filippo Gatti (chitarra elettrica track 8 ) – Lorenzo Corti (chitarra elettrica track 9) – Marco Terranera (cori track 12) – Valentina Lupi (voce track 14) – Daniele Tortora (organo, theremin track 16)
Tracklist:
- Vulcano
- Tramonto
- Fino a qui tutto bene
- Dove sorge il suono
- Dicembre
- F.F.F.
- Quando crollano le stelle
- Fiorirari
- Beato chi non sa
- Sulla sponda del fiume
- Venere
- Benicio Del Toro
- Quando crollano le stelle ( Reprise)
- Ora
- Fish in the sunset
- La vista concessa
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