Arrivo presto al Serraglio la sera del concerto dei C+C=Maxigross e Miles Cooper Seaton. L’atmosfera è strana, è tutto nuovo per me: location in cui non sono mai stata e gruppo che non ho mai sentito live (una vera e propria new entry tra i miei ascolti).
Dopo aver aspettato venti minuti fuori dal locale (ricordate di non andare troppo presto perchè c’è il rischio che vi facciano attendere fuori, anche se siete una ragazza da sola) entro e mi avvio nella sala che ospiterà il concerto. All’ingresso mi avvertono: “Vedrai, il palco è ribaltato”. All’inizio non capisco, poi, appena mi addentro nella sala vedo il palco spento, completamente disallestito, abbandonato.
Mi volto e dietro di me trovo il “vero” palco dei C+C: tanti tappeti persiani sui cui si poggiano fiere due batterie e gli strumenti del gruppo. Ecco, adesso capisco l’avvertimento ricevuto all’ingresso e penso che se la serata inizia così, non può che proseguire con altre sorprese.
Tra una birra e due chiacchiere il Serraglio comincia a riempirsi, alle 23 circa entrano in scena i C+C=Maxigross con il l’amico/compagno di avventure Miles Cooper Seaton.
Per i C+C=Maxigross il live fa parte di un tour speciale che segue la promozione dell’ultimo album Fluttarn (parte di una trilogia). Per Miles Cooper Seaton è invece occasione per far conoscere al pubblico dei locali italiani il suo lavoro solista Phases in Exile. Sei musicisti sul palco, due batterie, due chitarre, basso, synth e una moltitudine di voci e armonia.
I C+C conoscono Miles nel 2014 alla prima edizione del festival sui monti Lessini “Lessinia Psych Fest” dove il musicista americano fu invitato a suonare a una session notturna in mezzo al bosco. Da quell’esperienza è nata una forte amicizia e collaborazione artistica, che ha portato Miles a trasferirsi in Italia (senza poche difficoltà, come ci raccontano tra un brano e l’altro i ragazzi). Da qui l’idea del tour combinato, a tessere nuove trame collaborative sopra e fuori dal palco.
Nonostante la fluidità del live e della sensazione di trovarsi da subito tra amici in un clima intimo, si percepisce una sorta di pesantezza latente nella musica di questa sera. Non c’è solo spensieratezza, ma una consapevolezza che di primo acchitto ha la forza di schiacciare, ma magicamente si trasforma in energia detonante.
Le difficoltà della vita, gli inciampi e i dolori non devono essere un limite ma una presa di coscienza che ci rende possibile la fuga dalla quotidianità. I brani sembrano inneggiare a ciò, sono vere e proprie celebrazioni tra folk, rock e psichedelia, tra chitarre, batterie e camicie variopinte. Sono inni alla verità alla quale credono e si dedicano questi magnifici artisti sul palco.
Gallery fotografica ti Teresa Enhiak Nanni