Molti la definiscono una band noise-punk, ma a loro in realtà non piace essere etichettati in alcun modo. Stiamo parlando degli Jü, trio ungherese nato nel 2012 a Budapest. E’ anche per questo motivo che Meszaros e compagni hanno deciso di dare luce ad un lavoro diverso dal solito. Il loro album Summa vuole evidenziare come la musica tradizionale, che apparentemente sembra grezza e semplice, in realtà nasconde una complessità incredibile. E’ un modo di tenere insieme il tutto differente dalla musica moderna; sembra quasi un lasciarsi andare continuo che non segue particolari criteri metronomici. Data questa evidente complessità, Summa ha ottenuto cinque giorni di session studio, in modo tale che la band potesse lavorare bene e in maniera precisa sull’improvvisazione e sulla forma e struttura dei brani. Solo ascoltando con attenzione l’intero album si può percepire il duro lavoro svolto dalla band che, va ricordato, vanta un’esperienza molto importante data da diverse collaborazioni a livello internazionale con artisti di grosso calibro.
Summa, per dirla in breve, potrebbe sembrare un album difficile da ascoltare; la complessità è sicuramente alta e l’ascoltatore medio dopo il primo pezzo potrebbe facilmente abbattersi. Questo però non deve accadere, anzi al contrario, occorre ascoltare con attenzione e godere di ogni singolo dettaglio di uno stile musicale realmente all’avanguardia.
Credits
Label: RareNoiseRecord/Goodfellas – 2017
Line-up: Ádám Mészáros (chitarra, kalimba, percussioni) – Ernö Hock (basso, ukulele, percussioni) – András Halmos (batteria, campane, kalimba)
Tracklist:
- Lady Klimax
- Socotra
- Summa
- Keltner
- Partir (featuring Kjetil Møster and Bálint Bolcsó)
- My Heart is Somewhere Else
- Jimma Blue
- Mongrel Mangrove (for Boros Levente)
- Sinus Begena
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