“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità” (Joseph Goebbels – Ministro della Propaganda del Terzo Reich dal 1933 al 1945). Attraverso i social network viviamo di post-verità… quanto questa è lontana dalla verità di Goebbels? C’è bisogno di non fermarsi all’apparenza, alla pura forma del messaggio ma di approfondire ogni sua particella di verità, di arrivare all’essenza delle cose… To the bone. Il quinto album della carriera solista di Steven Wilson parte da questa riflessione sui nostri tempi malati, dove tutto è vero e tutto è falso allo stesso tempo, dove scompariremo tutti nello stesso manicomio (The Same Asylum as Before), dove si è perduti in una costante incertezza tra fondamentalismi religiosi (Detonation) ed insensibilità verso i profughi di guerra (Refuge), perchè forse la paura di coloro che si nutrono di oscurità vince sempre (People Who Eat Darkness). Come uscirne? Forse le uniche vie di fuga sono l’arte-musica (Nowhere Now) e l’amore (Pariah, Blank Tapes). Per veicolare nella maniera più immediata questa sua visione del mondo contemporaneo, Steven Wilson si spoglia (come in copertina) quasi totalmente del suo passato prog-rock e si veste di pop melodico, ricco di sfumature e stilemi anni ottanta, quando questo genere era suonato e non era stato completamente privato di riferimenti socio-politici, per ridursi a solo puro intrattenimento. Ed ecco che sarà facile ritrovare i Tears for Fears più maturi in Song of I, i migliori ABBA in Permanating, Peter Gabriel e Level 42 in To the bone ed i Talk Talk in Refuge e Song of Unborn. In Pariah e Song of I gli splendidi duetti con Ninet Tayeb e Sophie Hunger confermano la ricerca della grazia della voce femminile, come già nei precedenti dischi Hand. Cannot. Erase. recensione e 4 ½. Questo cambio di prospettiva sonora è coinciso anche con un cambio di etichetta, Steven Wilson lascia la Kscope Records per approdare alla Caroline International (etichetta indipendente satellite della Universal). Tutto questo per dare il giusto supporto promozionale ad uno dei dischi più intensi e più intelligenti di questo 2017. La genialità ed il talento artistico devono avere i mezzi per giungere a tutti. Steven Wilson per tutti.
Label: Caroline – distribuzione Universal – 2017
Line-up: Steven Wilson.
Tracklist:
01. To The Bone
02. Nowhere Now
03. Pariah
04. The Same Asylum As Before
05. Refuge
06. Permanating
07. Blank Tapes
08. People Who Eat Darkness
09. Song Of I
10. Detonation
11. Song Of Unborn
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