Album Rosso è una scatola o abbraccio di carta che custodisce e rivela “canzoni d’amore, di lotta e di speranza“, scie di coscienza e memoria, tracce di sogno e visioni nitide. Gli Yo Yo Mundi, cogliendo e riflettendo (su) le sfumature del rosso, hanno disegnato parole, suoni, luci, filastrocche, favole ed echi di mare… di-segni di un sentire che avviene nel tempo, che si rapporta con il tempo. Per questo Una bandiera quasi bianca è un’occasione per ricordare o conoscere la storia della Divisione Acqui e di Marcello Venturi. Per questo attraverso Anarcobaleno si pensa ed interroga il presente, cercando un senso per i giorni avvenire. Gli Yo Yo Mundi danzano con grazia sui confini dell’oggi e su quelli delle memorie, lì si radica la bellezza a cui danno suono e colore, da lì questa comincia a compiere il suo volo fino ad arrivare allo stupore dentro cui accade meraviglia e conoscenza, comprensione. Dentro le sfumature del rosso si trovano storie raccontate da mani vicine, mani aperte per nuove strette, per accogliere altre mani. Album Rosso possiede la ricchezza degli uomini che si trovano, che si riconoscono, nasce dall’incontro del gruppo con musicisti come Luca Olivieri, Marco Rovelli, ex cantante dei Les Anarchistes ed ora con i Libertaria, Patrizia Laquidara e Steve Wickham, violista dei The Waterboys e già collaboratore con U2, Bob Dylan, Sinead O’ Connor, Elvis Costello. Ma ci sono da ricordare anche altri incontri, come quelli con i fiati di Maurizio Camandri, la voce e le parole di Alessio Lega, la chitarra di Roberto Lazzarino e Paolo Bonfanti, le percussioni di Diego Pangolino e le voci di Suso, Fabrizio Pagella, Laura Bombonato. Album Rosso nasce però anche dal trovarsi del suono con scritti e scrittori, con Massimo Carlotto, autore del testo inedito E a un certo punto il rosso cambiò colore, con il racconto Princeton di Giovanna Carboni, che fa con alcune righe da epigrafe a La sposa dell’ombra, con La morte non si dimentica di nessuno di Didier Daeninckx e Il silenzio del mare di Vercors (Jean Bruller), d’ispirazione per l’omonima canzone presente nel disco, con i segni e disegni di Ivano A. Antonazzo. Ho visto cose che… nasce per il reading di un libro, Ho visto cose…, che racconta dieci storie di dieci oggetti di design, il modo in cui hanno determinato la quotidianità attuale. Il giorno in cui vennero gli aerei nasce per il teatro, ricorda le bombe cadute sui giovani studenti libanesi e si trova poi per Emergency in Fuorisessione. Scultura di nuvole prende forma per la sonorizzazione del film Chang: la giungla misteriosa. Letteratura, cinema, rappresentazione teatrale, visiva, impegno sociale… la musica degli Yo Yo Mundi si apre a tutto questo per trovare le sue parole, le sue melodie, le sue sonorità, è in questa apertura che nasce e si compie la sua bellezza, il suo essere folk nella misura in cui nasce dal popolo, nel suo appartenere al popolo, alle sue tradizioni, ai suoi ricordi, alle sue storie, ai suoi canti e al suono dei suoi respiri. La coscienza e la memoria che animano questo disco lo vestono d’eleganza e calore, d’amore e di speranza, di dettagli da cogliere ponendosi in ascolto tra versi e canzoni strumentali Oltre la pioggia, tra il Vermiglio e Il silenzio del mare, dentro l’Età inquieta o in una Scultura di nuvole che ha la voce dei flauti. “Mi sembrerà che lei mi stia abbracciando/ come se fossi il vortice dell’onda/ mi sembrerà che lei mi stia avvolgendo/ come se fossi complice di un’ombra“… così il suono o colore prezioso e generoso di Album Rosso.
Credits
Label: il Manifesto – 2008
Line-up: Paolo Enrico Archetti Maestri (voce, chitarra acustica ed elettrica) – Andrea Cavalieri (basso elettrico, contrabbasso, voce, glockenspiel, metallofono, chitarra acustica, clarinetto) – Fabio Martino (fisarmonica, tastiere e programmazioni, voce) – Fabrizio Barale (chitarre elettriche) – Eugenio Merico (batteria, percussioni, cajòn). E con: Luca Olivieri (pianoforte, cembalo, tastiere) – Giovanna Vivaldi (violoncello) – Paolo Bonfanti (chitarra elettrica, chitarra slide) – Steve Wickham (violino) – Suso (voce) – Andrea Assandri (batteria) – Maurizio Camandri (sax sopranino, sax soprano, sax baritono, benas, flauti etnici, duduk) – Diego Pangolino (ocean drum, shakers, tamburello, piatti, percussioni, tamburello, djembe, conga, tablas, darbouka, guiro, cimbali) – Marianna Giannone (violino)- Alex Leonte (violino) – Federica Baldizzone (viola) – Patrizia Laquidara (voce) – Roberto Lazzarino (chanter, chitarra elettrica) – Laura Bombonato (voce recitante) – Alessio Lega (voce, chitarra acustica) – Marcello Crocco (flauto traverso) – Fabrizio Pagella (voce recitante) – Daniela Caschetto (violoncello)
Tracklist:
- Il giorno in cui vennero gli aerei
- Il palombaro
- Il funerale del clown
- Domenica pomeriggio di pioggia
- Oltre la pioggia
- Ho visto cose che…
- Il silenzio del mare
- Scultura di nuvole
- La sposa dell’ombra
- Una bandiera quasi bianca
- Vermiglio
- La solitudine dell’ape
- Età inquieta
- E a un certo punto il rosso cambiò colore
- Anarcobaleno
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