Che fine avevano fatto gli Starsailor?
Li avevo persi di vista da un po’, fino alla comparsa di un nuovo loro brano in rotazione la scorsa estate, Listen To You Heart.
La band inglese, dopo 4 dischi con diverse hit ai primi posti delle classifiche mondiali, aveva deciso lo scioglimento successivamente all’ultimo album del 2009, All the Plans, fino all’annuncio della reunion nel 2014, celebrata con un Greatest Hits e un tour. Poi ancora qualche anno di silenzio e il ritorno con un nuovo album uscito lo scorso Settembre, dal titolo All This Life.
Gli Starsailor tornano, suonano sempre loro, ritroviamo il loro britpop fatto con stile, la voce del leader James Walsh intatta nel tempo. Non sembrano passati tanti anni, il discorso continua da dove li avevamo lasciati, sono solo più adulti.
L’amore è sempre al centro dell’attenzione, con le sue problematiche, ma, più che di sofferenze sentimentali, questo è un disco che è un inno alla libertà.
Sulla copertina protagonisti sono un cielo stellato e un camper in mezzo a un paesaggio, con una luce a illuminarlo. Nella sua semplicità dice tutto. La voglia di libertà e calore. Scenario che amo particolarmente e che non può che mettermi nel giusto mood di ascolto.
Il primo singolo ci presenta bene quello che poi sarà il messaggio di tutto il disco, Listen To Your Heart, non ascoltare la testa che ti sta dicendo di mollare, ascolta il tuo cuore. Quando tutto sembra finito, ogni possibilità persa, bisogna trovare il coraggio di rischiare la strada nuova e percorrerla: solo così saremo liberi. La title track ci dice che non c’è amore senza luce. Tanti tempi difficili, delusioni e sofferenze che dobbiamo imparare a dimenticare e lasciare andare, e così Take A Little Time ci esorta a prendere del tempo per sé, ne abbiamo bisogno e ce lo meritiamo. Le difficoltà dei rapporti amorosi tornano in Caught At The Middle (dal punto di vista stilistico una tra le più accattivanti del disco). Si parla di amore, ma non più con quella poetica disperazione giovanile, ma con la maturità e il desiderio di costruire degli adulti, con la voglia di dare il meglio di sé e aiutarsi l’un l’altro, capirsi e migliorarsi reciprocamente (Best Of Me).
Tra le più intense per lirica sono Sunday Best (“You’d always dress in your Sunday best, whatever mood you’re in“), e Break The Cycle (“If we break the shackle then we break the chain, too much sun, not enough rain, found somebody I don’t have to explain myself“). Tra gli episodi più rock è Fall Out, siamo destinati ad una vita di colpa oppure siamo pronti ad abbracciare il cambiamento? FIA (Fuck It All) è un bell’invito a mandare tutto a quel paese, giudizi, imposizioni, schemi, solo così niente sarà impossibile.
Mi ritrovo in tutto quello che dicono.
La generazione è quella. Le difficoltà, le cadute, le false partenze, i momenti di stallo e le ripartenze, dove dobbiamo darci forza altrimenti siamo morti. E’ l’invito a non scoraggiarci, a non arrenderci, a darci una seconda possibilità per vivere davvero.
Probabilmente questo disco pagherà il non avere un pezzo d’impatto come era stato ad esempio Four To The Floor (dal secondo album Silence Is Easy del 2003), a rendergli la strada più facile.
E’ scritto bene, con un bel suono pulito e un bel messaggio positivo.
Prendiamoci quel famoso tempo, senza pretendere tutto al primo ascolto, e lasciamoci trasportare da All This Life oltre i nostri limiti.
Bisogna tornare a innamorarsi, della vita, di noi stessi, e anche dei dischi.
Credits
Label: Cooking Vinyl- 2017
Line-up: James Walsh (voce, chitarra) – James ‘Stel’ Stelfox (basso) – Ben Byrne (batteria) – Barry Westhead (tastiere)
Tracklist:
- Listen To Your Heart
- All This Life
- Take A Little Time
- Caught In The Middle
- Sunday Best
- Blood
- Best Of Me
- Break The Cycle
- Fallout
- FIA (Fuck It All)
- No One Else
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