E’ facile scrivere canzoni confezionate con l’attitudine anni ottanta. In questo preciso momento storico l’indie cantautorale italico è tutto indirizzato verso questa nuova Mecca di attrazione mediatica. Ma quanti di questi cantautori che stanno uscendo sanno scrivere versi da ricordare? Sanno raccontare storie interiori credibili? E soprattutto sanno sviluppare in chiave moderna quell’attitudine che fu di artisti come Alan Sorrenti e Nino Buonocore? Dopo l’EP dal titolo La luce del Mattino, l’album di debutto di Simone Spirito si muove in questo terreno minato ma la sua scrittura è diversa rispetto a questa schiera di cloni post-Venditti. Gli arrangiamenti di ogni brano sono curati, strizzano l’occhio agli anni ottanta ma mostrano anche una certa originalità nella loro anima acustico-essenziale. C’è la sapienza e la creatività di artisti partenopei come Enzo Foniciello, Alessandro Paradiso e Vittorio Pepe. Il cantato non è monocorde, ma pieno di sfumature, il mood nostalgico è traghettato con intelligenza in atmosfere molte variegate come accade in Stretto tra i miei alibi, Succede che e La stanza. Un intenso e poetico dialogo interiore c’è in Cruda è realtà. La parte ironico-esistenziale di Simone fuoriesce alla perfezione in Annaffio le mie piante e La canzone dell’imbelle. Simone Spirito in punta di piedi entra nei nostri cuori e ci resta, perchè è un animale stanco come noi. Eppur Simone è un disco di cantautorato onesto e sincero che riesce ad emozionare senza trucchetti.
Credits
Label: Polosud Records – 2018
Line-up: Simone Spirito.
Tracklist:
1. L’alba di un giorno nuovo
2. Cruda è la realtà
3. Annaffio le mie piante
4. La canzone dell’imbelle
5. Credimi
6. Stretto tra i miei alibi
7. Succede che
8. La stanza
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Album – streaming
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