Con un disco catartico ritorna la cantautrice statunitense. Quella catarsi dettata dalla dannata devozione alla vita, dalle debolezze romantiche dei rapporti di coppia. Come liberarsi? Come analizzarsi? Semplice: è necessario fare un disco. Joan Wasser intraprende un nuovo processo creativo, le basi ritmiche dei suoi brani sono beats manipolati di Parker Kindred a rappresentare proprio quei battiti di cuore straziato e confuso. La voce unica, suadente di Joan si dipana con falsetti e movenze soul su queste tessiture sintetiche, proponendosi come vera alternativa a colleghe del mainstream come Adele. In queste nuove strade si sente forte l’influenza della recente collaborazione con Benjamin Lazar Davis. Tell me è un mantra introspettivo nella dualità di coppia. In Wonderful e Silence si espande questo stesso approccio. In atmosfere dilatate dal sapore seventy Joan As Police Woman sperimenta con la sua voce, muovendosi nelle strade più cupe di Antony and the Johnsons come accade in brani come Valid Jagger, Silly me e Rely On. Una canzone più melodicamente classica è What was it like che uncina a primo ascolto. Damned Devotion è un disco di autoterapia che risulta essere onesto nella scrittura e incredibile per le soluzioni sperimentali dei suoni. Un disco dannatamente moderno di soul a tratti funky e drum’n bass, cantato con una voce senza eguali. Per chi si vuole leccare le ferite dell’anima senza miele.
Credits
Label: Pias – 2018
Line-up: Joan Wasser.
Tracklist:
1. Wonderful
2. Warning Bell
3. Tell Me
4. Steed For Jean Genet
5. Damned Devotion
6. The Silence
7. Valid Jogger
8. Rely On
9. What Was It Like
10. Talk About It Later
11. Silly Me
12. I Don’t Mind
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