A otto anni dall’uscita dell’esordio Discontinuo torna il duo di Aldo Laurenza e Mauro Romano. Non che se ne fossero andati, in questi anni li abbiamo seguiti in numerosi live e collaborazioni, nei quali hanno snocciolato nuove composizioni, alcune delle quali trovano qui finalmente la meritata incisione. Cucinano con pochi ingredienti gli Aldolà Chivalà, preferendo la cottura a fuoco lento, talvolta mescolando il cibo alla musica, come nei dj set di Aldo, intitolati con gustoso gioco di parole RisAldo. Comincia dunque con grande autoironia la tracklist del nuovo album, con quella Deejay che mette alla berlina la dilagante presenza dei dj. ‘Stann’ pe tutte parte‘, si denuncia con caustica verve, ovunque, dappertutto, a prescindere dal contesto, forse perché è una formula poco dispendiosa, alla portata di tutti, o almeno così credono i tanti improvvisati e forse anche i pochi davvero professionali. Ma ascoltando queste tracce ci si rende conto che a far musica è necessario qualcosa di più: non abilità, ma creatività. Ed è questo l’ingrediente principale del duo, capace di esaltare con esso tutti gli altri sapori. Come l’electro funk di Chi è stato, esilarante dialogo in colloquio diretto con l’ascoltatore o con un improbabile idraulico che si tramuta in un duro j’accuse, un elenco monocorde e fermo delle morti di stato: ‘Moro, Falcone, Borsellino, Pasolini, Cucchi, Giuliani, Tenco, Piazza Fontana, Terra dei fuochi, Strage di Bologna‘. Una consapevolezza politica che è il preludio alla rivolta, al suono di un riff teso che pare il ticchettio di una bomba a orologeria. Peccato che siano già le 6.30 e alle 7 comincia L’Aperitivo. Ed ecco che la tensione del conto alla rovescia si scioglie nell’alcool di un funky danzereccio, con tanto di intermezzi circensi e il solo cool di Daniele Sepe che irrompe col suo sassofono ad allietare la festa. La festa che ha drogato una generazione che non è più in grado di lottare. Sarà per questo che Aldo, spente le luci, parte con un monologo esistenziale che si dipana su una trama elettronica da film di David Lynch. Coitoff è la vita stessa, diventata un coito interrotto che pone fine ai sogni, alle aspirazioni, persino alla poesia. Resta soltanto la musica, con un coretto in controcanto che invoca I’m black and proud di James Brown su pennate morbide di chitarra e intrecci funky per le frasi calanti dell’organo noir. E allora si viaggia verso l’astrazione di Scorci di pensiero, un ritornello che cita De André (‘come le nuvole che vanno‘) su una calda progressione di pad e voce raddoppiata, in due registri, di Mauro Romano. Poi Primme a musica ribadisce il primato della musica, non solo come bisogno primordiale dell’uomo, ma come componente del suo stesso essere, dell’essere del cosmo intero. Per fortuna, la deriva new age si supera piacevolmente con atmosfere che ricordano Gil Scott Heron, dall’orditura dei bassi sulle tastiere alle raffiche sventagliate di parole. Chiariti gli aspetti filosofici della scrittura di Aldo, il duo da spazio alla collaborazione che ha avuto più successo negli ultimi anni: Amo’, l’esilarante racconto tropicale dell’amore vacuo tra due giovani felicemente sballati, già incluso nel disco Capitan Capitone ed i fratelli della costa (peccato che non sia stata inserita in questo progetto anche Fore ‘e bar a Barra, eseguita nei live con lo stesso Sepe). Ci si perde tra flauti e sassofoni sognanti, ma ecco che un DJ in carne e ossa, Dennny Caputo, compare a remixare il brano iniziale, del resto Aldo lo aveva detto, ‘stann’ pe’ tutte parte‘, persino qui.
L’uscita dell’album è prevista per il 15 Marzo 2019, per il preordine online clicca qui.
Credits
Label: Mr. Few – 2019
Line-up: Mauro Romano (musica) – Aldo Laurenza (parole) – Daniele Sepe (sassofono) – Denny Caputo (remix)
Tracklist:
- Dee Jay
- Chi è stato
- L’aperitivo
- Coitoff
- Scorci di pensiero
- Primme ‘a musica
- Amo’
- Dee Jay RMX
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