I Badge Époque Ensemble sono la prova che un’altra via è possibile. Completamente fuori dal mercato, dai social e da ogni trend del momento, la formazione canadese si presenta come un anomalo corto circuito, già nella bizzarra ragione sociale che mescola in un gustoso gioco di parole Badge, il brano dei Cream, con la belle époque. Due momenti significativi della cultura del ‘900, saldati in una rivisitazione musicale fuori dal tempo, malgrado le evidenti influenze di esperienze anni ’60 e ’70, dal progressive dei Jethro Tull agli esperimenti al flauto jazz di Eric Dolphy, senza tralasciare, ovviamente l’hard rock blues dei Cream. L’animatore del progetto è Max Turnbull, attore e musicista noto con lo pseudonimo di Slim Twig, poco più che trentenne, ma con una carriera musicale che risale al 2005, che si muove tra auto produzioni ed etichette indie come Paper Bag e DFA, lungo percorsi imprevedibili tra mondi distanti, talvolta al fianco della moglie Meg Remy e le U.S. Girls, ma sempre sotto la guida spirituale della psichedelia di Syd Barrett. Uscito alla fine dello scorso anno, a pochi mesi di distanza dall’esordio omonimo, Nature, Man & Woman completa un dittico di esplorazioni musicali variopinte, sin dall’iniziale Zealous child, che introdotta da una marcetta da vecchio peplum macina un ritmo afro-americano che ricorda Gil Scott Heron, grazie alle percussioni tribali di Ed Squires, dilagando nel funky sul quale aleggia l’eterea voce di Dorothea Paas. La title track avanza nella giungla vietnamita al ritmo cadenzato del tipico 4/4 stile Nick Mason, con bassi dissonanti e il flauto esotico di Alia O’Brien, le cui note si gonfiano come frecce rotanti di cerbottane che saettano tra la vegetazione placida, fatta di tastiere rarefatte di kraut-rock e chitarre ferite che ricordano l’ultimo della Unknown Mortal Orchestra. A chiudere il breve album è l’audace stravolgimento del brano che dà nome alla band, che qui diventa Badge theme. Già, perché i tre minuti scarsi dell’originale dei Cream si dilatano in una jam strumentale di un quarto d’ora, in cui le strofe cantate da Jack Bruce sono affidate al flauto di O’Brien, mentre il ritmo ancora afro allontana la traccia dalla terra d’Albione, viaggiando come in trance verso rituali misteriosi e allucinogeni, con break improvvisi e avvicendamenti appena percettibili tra il clavinet di Twig e gli altri strumenti solisti, fino a riprendere il tema iniziale, rinunciando al chorus di Clapton e soci. Del resto questa non è una cover, ma una totale e coraggiosa riscrittura che, bisogna dirlo, funziona alla grande.
Credits
Label: Telephone Explosion Records – 2019
Line-up:
Jay Anderson (Drums) – Chris Bezant (Guitar) – Alia O’Brien (Flute) – Giosuè Rosati (Bass) – Ed Squires (Percussion) – Maximilian ‘Twig’ Turnbull (Rhodes, Clavinet) – Dorothea Paas (Vox) – Andy Scott (Tambourine)
Tracklist:
- Zealous child
- Nature, Man & Woman
- Badge Theme
Link: Bandcamp