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Beware – Bonnie “Prince” Billy

bonnie-prince-billyIl buon vecchio Will Oldham sembra non volersi prendere mai un momento di pausa e sempre ispirato, più prolifico che mai, tra i suoi diversi pseudonimi sforna album in continuazione. La cosa notevole è però il livello qualitativo di ogni suo lavoro, sempre altissimo, realizzato con tutte le forze e con la massima dedizione pur nella diversità ed ecletticità di generi ed approcci che lo contraddistinguono ormai da anni. Una discografia sterminata alla quale, meno di un anno dopo l’ultimo e ottimo Lie Down in the Light e la comparsa nella colonna sonora di Palermo Shooting di Wim Wenders, va ad aggiungersi questo Beware. Bonnie “Prince” Billy stavolta sembra più vicino che mai a quel folk della tradizione che è intriso in luoghi come Louisville, Kentucky e da sempre ha incrociato le sue molteplici strade. Quei brani folk di sfilze di autori sconosciuti, nati tra la metà degli anni ’60 e ’70 in determinate condizioni sociali e politiche. I movimenti e la voglia, o meglio l’urgenza di voler comunicare ognuno la propria visione, di voler esprimere la faccia o le facce dell’America. Meteore. Comparsi e subito scomparsi. Il Principe evidentemente non li hai mai dimenticati e ora, dopo le sconfinate traversie alla deriva oltre i confini dei generi musicali, decide di rievocarli col suo stile inconfondibile. Sa partire dalla tradizione sempre, non tradendola ma ampliandola col suo modo di comporre sempre intenso e studiato per non essere mai banale. Ed ecco allora le tinte orchestrali di violini, fiati, i cori femminili, le percussioni e slide che profumano del grano dalle spighe dorate e che vanno ad arricchire ed ingentilire una spiritualità agreste radicata negli accordi della solita chitarra acustica e nelle sfumature della voce calda ed edificante di un Bonnie in splendida forma, capace di narrare liriche sempre profonde che alludono alla fragilità dell’anima ed alla difficoltà dei rapporti umani. 13 brani che richiamano i Wild Horses e scivolano come pioggia lungo le strade dell’intimità e dell’introspezione, sottili come corde e che, raggiunto il cervello o il cuore, poi esplodono come mine, tra luci ed ombre, gioe e dolori, tra country e gospel, ballate solitarie e malinconiche al chiarore della luna e motivi più spensierati che vanno di pari passo col sole in una sorta di abbandono ai pensieri scaturiti alla fioca luce del tramonto.  E quel titolo quasi come un avvertimento al potenziale rivoltarsi contro delle suggestioni evocate da sonorità più solari e gioiose. Notevoli davvero le dondolanti chitarre slide, la marimba di You can’t hurt me now, il sax leggiadro ed emozionante di My Life’s Work, le calde trombe e percussioni di You don’t Love me, l’ammaliante violino di I wan’t ask again, le timide fisarmoniche e il colorito benjo di Don’t belong to anyone, il flauto sfuggente della conclusiva Afraid Ain’t me. Una costante del principe anche le sterminate collaborazioni che stavolta vedono Dee Alexander, Leroy Bach (ex-Wilco), Jim Becker, Robert Cruz, DV DeVincentis, Jon Langford (Mekons), Greg Leisez, Rob Mazurek (Chicago Underground/Isotope 217, Exploding Star Orchestra), Nicole Mitchell (Exploding Star Orchestra, Frequency), Azita Youssefi.Probabilmente questo disco non va ad aggiungere niente alle grandi prove di talento a cui ci ha oramai abituati il songwriter americano se non ulteriore bellezza e splendore in una scrittura sempre emozionante e di grandissimo livello che sa essere meravigliosa e allo stesso tempo limpida, semplice. Ormai sembra d’obbligo includere Bonnie “Prince” Billy stabilmente tra i grandi della storia della musica di sempre. L’anima pura e plumbea di una certa America.

Credits

Label: Domino – 2009

Line-up: Bonnie “Prince” Billy, Josh Abrams, Jennifer Hutt, Emmett Kelly and Michael Zerang

Tracklist:

  1. Beware Your Only Friend
  2. You Can’t Hurt Me Now
  3. My Life’s Work
  4. Death Final
  5. Heart’s Arms
  6. You Don’t Love Me
  7. You Are Lost
  8. I Won’t Ask Again
  9. I Don’t Belong to Anyone
  10. There Is Something I Have to Say
  11. I Am Goodbye
  12. Without Work, You Have Nothing
  13. Untitled Afraid Ain’t Me

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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