Il disegno come urgenza e passione, la tecnica come esplorazione e sperimentazione. Un istinto che segna il modo di esprimere la propria visione, la propria interpretazione, anche della musica. Questo e molto altro è Andrea Spinelli, dal live painting alla realizzazione di un magnifico videoclip per Piazza Grande, la cover portata a Sanremo 2020 da Tosca e Silvia Pérez Cruz. Abbiamo incontrato Andrea perché è sempre un’occasione speciale farsi raccontare quella strada lungo la quale le arti si contaminano.
Cominciamo in medias res! Raccontami com’è arrivata l’occasione di realizzare il video di Piazza Grande, cover firmata da Tosca e Silvia Pérez Cruz…
Ho conosciuto Tosca nel 2017 durante una serata in cui dipingevo dal vivo al Monk di Roma, lei si esibiva insieme ad altri artisti; tra Novembre 2019 e Febbraio 2020 Tosca mi invitò ad Officina Pasolini per ritrarre dal vivo gli incontri con Diodato, Renzo Rubino, Virginia Raffele e Giovanni Truppi e nel corso di questi mesi il nostro rapporto artistico si strinse maggiormente.
Poi arrivò il COVID-19: in pieno inizio lock down Tosca mi contattò per chiedermi se mi occupassi di animazione; non avevo mai realizzato un videoclip vero e proprio per un artista prima di allora, così mi presi un paio di giorni per sperimentare e verificare che l’idea che avevo in mente fosse realizzabile.
E lo era! Così mi misi subito a progettare tutto il piano di lavoro.
Il soggetto del video è stato scelto da te o hai dovuto seguire una linea indicata?
Tosca mi ha dato praticamente carta bianca e molta fiducia: ho scritto la sceneggiatura, abbozzato i personaggi, gli scenari, i colori; l’unica indicazione fondamentale era che il video parlasse di una rinascita, della primavera nel senso più vivo possibile. Per questo compaiono molti fiori nel video: Tosca voleva parlare al cuore di tutti rassicurando che presto saremo ritornati a splendere, a cantare e ballare nelle piazze, a vivere!
Hai avuto libertà nella scelta della tecnica di realizzazione?
Sì, assolutamente! Da cinque anni a questa parte la tecnica che utilizzo nel 99% dei miei lavori è l’acquerello e Tosca mi ha conosciuto live painter “acquerellista”: quando le proposi di realizzare un video che fosse fatto interamente a mano con questa tecnica l’idea le piacque subito.
L’acquerello era il medium ideale per questo progetto perché si adattava perfettamente al carattere delicato e gioioso del brano nella versione a cui hanno dato voce Tosca e Silvia Pérez Cruz
Raccontami nel dettaglio il lavoro che c’è dietro il video, inquadrandolo anche nel difficile momento del lockdown…
Come ti dicevo, tutto ha avuto inizio durante le prime avvisaglie del lockdown: non si prospettavano mesi facili e la telefonata di Tosca fu come un raggio di sole in una tempesta improvvisa. Per me è stato molto terapeutico lavorare a questo progetto: ho imparato molte cose, ho lavorato con professionisti di alto livello e ho investito tutte le mie energie nella fase di realizzazione e questo mi ha permesso di non pensare alla situazione di pandemia.
Ho lavorato 9 ore al giorno, tutti i giorni per un mese e mezzo, dipingendo 1124 acquerelli su grandi tavole di legno; per realizzare i dipinti ho utilizzato 13 matite pastello, 17 tonalità di colori acquerello, 7 tonalità di colori gouache e 5 marker; ho creato anche degli stampi ad hoc intagliando delle gomme da cancellare (per realizzare ad esempio i fiori che si vedono alla fine del video).
Ho coinvolto un amico e ottimo videomaker, Lorenzo Ferrari, per le fasi di montaggio e post-produzione: abbiamo utilizzato il mezzo delle videochiamate, riuscendo a lavorare ovviamente a distanza.
Il lockdown ha reso il tutto più arduo; ricordo che nelle prime due settimane di lavorazione i fornitori non riuscivano a preventivare le date di consegna dei materiali, tutto procedeva a rilento. Alla fine però tutto è andato per il meglio.
È stato il lavoro più difficile ma anche il più soddisfacente che io abbia mai realizzato. Lo rifarei domani!
Mi hanno colpito moltissimo i colori che hai utilizzato, sembrano rendere quasi una dimensione ineffabile che ha a che fare con la presenza-assenza di Dalla…
Il colore è un po’ il leitmotif di tutta la mia pittura, ne ho sempre fatto un uso molto generoso e creativo. Piazza Grande e le bellissime voci di Tosca e Silvia Pérez Cruz mi suggerivano dei colori delicati, quasi pastello, ma al contempo vibranti.
Inoltre hai colto un punto molto importante, c’è un aneddoto bellissimo dietro il cameo di Dalla. A metà lavorazione mi venne l’idea di far comparire Dalla per qualche secondo nel video; così feci due schizzi e li girai a Tosca (incrociando le dita perché scomodare i mostri sacri è sempre un azzardo). L’idea la esaltò e mi diede il via libera.
Pochi giorni dopo subentrò nel progetto Paola Maieli, l’attuale manager di Tosca che… fu per 30 anni manager di Lucio Dalla. Chiamala coincidenza!
Tu hai la passione del live painting. Quando hai scelto di aggiungere alla musica questo tipo di visione?
È nato tutto per gioco.
Cinque anni fa mi trovavo al concerto dei Management Del Dolore Post Operatorio dalle parti di Gallarate; ad un certo punto durante il concerto mi ritrovai in tasca l’Hagakure (il libro dei samurai) che lo stesso pomeriggio acquistai a un mercatino delle pulci; si tratta di un libro che contiene ampi spazi vuoti quindi è l’ideale per disegnarci. Nell’altra tasca avevo una penna… insomma, l’impulso di provarci era irrefrenabile e così lo feci. La band e l’amico che mi accompagnava quella sera rimasero colpiti da quegli schizzi che io ritenevo in realtà molto semplici ed elementari.
Così cominciai a replicare questa dinamica durante altri concerti: portavo con me un taccuino e cercavo di “fotografare” il momento come una specie di Monet del rock’n’roll. Poi piano piano mi sono attrezzato e ora durante i concerti ho una vera e propria postazione con tutti gli strumenti del caso. Rricordo che durante i primi concerti dovevo confrontarmi con il pogo del pubblico. Che ricordi!
Parlami del tuo cammino verso la tua tecnica. Dove e come ti sei formato, quindi che studi hai fatto?
Mi sono diplomato al Liceo Artistico anche se la mia formazione è per lo più da autodidatta. Ricordo che disegnavo durante tutte le lezioni: durante le ore di matematica disegnavo, durante le ore di fisica disegnavo, durante le ore di italiano disegnavo.
Negli anni ho cambiato spesso tecniche e stili, mi piace tantissimo sperimentare cose nuove e appena acquisisco una competenza devo subito trovare qualcos’altro da assimilare. È come una fame incontrollabile.
Per un certo periodo poi mi sono completamente dedicato alla musica tralasciando il disegno; suonavo la batteria in una band (i La Nuit) e questo mi ha formato tantissimo dal punto di vista della performance live.
Tra le svariate occasioni di realizzare le tue opere, qual è quella che ricordi con più emozione?
Ce ne sono tantissime!
Ricordo l’incontro con Samuele Bersani, fu un reciproco “colpo di fulmine”, apprezzò moltissimo la mia idea di dipingere dal vivo; ho nel cuore anche la maratona di otto ore di live painting sotto cassa al Primo Maggio di Roma che mi procurò 3 giorni di ronzii nelle orecchie.
Poi ci sono stati momenti molto emozionanti in cui sul palco ci sono anche salito: tra tutti ricordo l’Uno Maggio di Taranto e il premio MEI Matite Indipendenti che ho ritirato sul palco del Lucca Comics & Games.
Quale invece la ricordi per un aneddoto surreale e divertente?
Racconto spesso del braccio di ferro che feci con Daniele Celona con l’intento di giocarci il ritratto che gli feci dal vivo a Parco Tittoni: finì miseramente in parità.
Ma fu surreale anche quando al concerto di Dardust al Castello Sforzesco di Milano si mise a piovere e io continuai a dipingere nonostante la pioggia sciogliesse continuamente i colori sulla carta.
Che progetti hai adesso?
Mi piacerebbe portare in mostra in più luoghi possibili d’Italia i fotogrammi che ho realizzato per il video di Piazza Grande di Tosca. Sarebbe bello poterli esporre tutti in una grande sala. Magari a Bologna! Si chiuderebbe un altro cerchio.
Spero anche di riprendere presto a fare live painting durante i concerti: mi manca molto, per me è una attività molto terapeutica; mi mancano molto viaggiare e tutte le persone che gravitano attorno alla musica dal vivo.
Cosa desideri per il tuo talento?
Solo la libertà e la possibilità di continuare a fare quello che amo, comunicandolo nel modo più sincero e ampio possibile. Alcune persone mi hanno detto che quello che faccio le fa stare bene: questo mi inorgoglisce e va a braccetto con l’idea che ho dell’arte ovvero di qualcosa che si fa per necessità e che al contempo aiuta e nutre chi ne usufruisce.
BIO
Andrea Spinelli, milanese, classe 1990,
ha ritratto più di 400 artisti sotto palco durante i loro concerti.
I suoi ritratti sono stati pubblicati su Wall Street Journal, Rockit, Rumore, XL Repubblica e tanti altri.
Tra Aprile e Maggio 2020 Spinelli realizza per Tosca il videoclip di Piazza Grande, brano originale di Lucio Dalla che Tosca porta sul palco di Sanremo 2020 assieme a Silvia Pérez Cruz vincendo il premio delle cover.
Nel 2018 ha partecipato al 68esimo Festival di Sanremo
vivendo l’esperienza di Casa Sanremo; ha realizzato artworks per
Levante, Med Free Orkestra, Soltanto e ha partecipato come live painter
al Concerto del Primo Maggio di Roma, MEI di Faenza e Uno Maggio Taranto Libero e Pensante.
Nel 2016 è stato premiato al Lucca Comics (Premio MEI “Matite Indipendenti”).
Da Aprile 2019 collabora con il marchio olandese Royal Talens che produce i noti acquerelli Ecoline.
Nell’Agosto 2019 è il live painter ufficiale del Ferrara Buskers Festival dove ritrae 10 artisti italiani e internazionali, tra cui Daiana Lou e Gastòn.
Sito Ufficiale: andreaspinelliart.it