Through Shaded Woods – Lunatic Soul

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Ritrovarsi nelle ombre dei boschi, attraversarli, affrontare le proprie paure, i propri incubi interiori significa avere coraggio di riappropriarsi della propria vita e della libertà verginale per riunirsi panteisticamente alla madre Natura. Danzare rituali primordiali con seducenti ancelle, sentire lo spirito sciamanico degli antichi Druidi, tutto questo è possibile nel settimo album solista di Mariusz Duda, leader dei Riverside. Lunatic Soul non può più essere considerato un semplice side-project. Con Through Shaded Woods il polistrumentista polacco focalizza tutta la sua vis creativa esplorando le mille strade del folk dark scandinavo e slavo. E’ un disco denso, dove si riesce a far percipire l’attitudine prog senza mai suonare la chitarra elettrica, dove tutto è affidato a percussioni tumultuose, bassi infuriati e atmosfere inquietanti e pacifiche, che creano strati di bellezza e luce, oscurità e tristezza, fede e coraggio. I vocalizzi di Mariusz Duda sono concentrici e onirici come gli arpeggi della sua immensa chitarra acustica. Ci sono melodie popolari con tanta cura e fugace esattezza, suonate con abilità illustre e sentimento festoso. Da Navie fino a Oblivion l’ascoltatore viene condotto in una trance melodiosa, dove emergono gli echi dei Dead Can Dance in una magica jam session con gli Yes. Through Shaded Woods poteva essere la colonna sonora perfetta della saga di Tolkien. Through Shaded Woods è l’abum folk che ti puoi aspettare solo da un “metallaro illuminato” come Mariusz Duda. Un piccolo capolavoro. The trial has just begun/I know it/you’re my destiny/the final story/sand is running out/you are waiting/far on the other side/in the forest/in the dark/will i find you there/when you close my eyes.