Dalle Marche continua ad arrivare buona musica, e questo lavoro dei Lebowsky ne è la prova. Dopo varie produzioni minori, approdati all’esordio con un vero e proprio album, la band anconetana infiamma l’aria e le menti di chi li ascolta. Bizzarri, sgangherati, distorti e senza regole: il gruppo già dal primo ascolto pare solidissimo e con le idee ben chiare. A metà strada tra tutti i generi musicali, i Lebowsky offrono nel loro album solo sette brani che scorrono facilmente, con ritmi ossessivi, testi di forte impatto e suoni taglienti. Già il titolo può presagire l’indomabile vena ironica, senza però tralasciare anche tematiche importanti, pungenti e “scomode”. Il suono elettronico delle tastiere si affianca alle chitarre spigolose e ruvide, mentre il canto, il più delle volte parlato, narra storie di improbabile quotidianità. L’importanza della parola non prende il sopravvento sulla comunicatività della musica, riuscendo in un perfetto equilibrio che sembra addirittura dialogante, forse anche grazie al lavoro di Giulio Favero in studio di registrazione. Mariposa meno virtuosi, Massimo Volume non poetici e tantomeno raffinati, Marta sui tubi meno melodiosi: questi i possibili accostamenti per i folli musicisti e menestrelli marchigiani. L’esordio è sorprendente per sfrontatezza e compattezza, forse un poco ripetitivo nel susseguirsi di brani ricchi di ritmo, frenesia e poca melodia. Eccezion fatta per Didier e il suo cesto di droga, che cambia volto con la sua atmosfera inquietante, il canto in lingua inglese e il drammatico e concitato racconto di sofferenza.
E rubando le parole proprio ai Lebowsky (Casa Comenji) “Prima che il mondo finisca / la terra si spacchi / che piova merda acida / che l’uomo impazzisca” … è necessario ascoltare The best love songs of the love for the songs and the best perchè c’è da divertirsi, da imparare e da stupirsi.
Credits
Label: Valvolare Records/BloodySound fucktory/Stonature/Lemmings Records – 2008
Line-up: Simone Re (voce, chitarra, tastiere) – Riccardo Franconi (chitarra, voce) – Marco Mancini (basso) – Riccardo Latini (batteria)
Tracklist:
- Casa Comenji
- Berto 131
- St-N-N-N-
- Church Of Fonz
- Zubber Buller
- Alberigo Evaniscente
- Didier e il suo cesto di droga
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