Trame di cantautorato e ordito di elettronica. Ricami rock su tele pop. Questo è il tessuto cucito dai Cristeirubin, quartetto ligure che si presenta alla scena indie con questo primo disco, Forse in un’altra vita. Sorti dalle ceneri dei precedenti Zero, confezionano un lavoro tanto misurato quanto vario, come a dover vestire un pubblico quanto mai vasto. Ispirazioni di ogni genere e movimento si alternano per tutto l’ascolto con richiami anche piuttosto evidenti, senza esclusioni di matrice più esterofila. Dalle melodie dolci e raffinate dei Perturbazione ai graffi ispirati degli Afterhours, dal pop delle band più recenti agli strascichi dell’ultimo Vasco. Ad un inizio morigerato e affascinante segue una seconda metà del disco più sfacciata ma meno convincente. Buono l’elemento lirico, essenziale e onirico, nonostante il cantato non sia sempre in grado di rappresentarlo al meglio, specie negli istanti meno convenzionali. Tracce come Galleggiare, Stop e il primo singolo estratto Un ricordo lontano sono spunti notevoli, necessari ma non sufficienti a far spiccare il disco per particolarità. Ciò non toglie merito ad una prova musicale di buona qualità seppur non troppo originale. Un gruppo da seguire nella propria evoluzione, aspettando un lavoro più corale e meno dispersivo.
Credits
Label: Novunque Produzioni & Comunicazione / Self Distribuzione S.p.A. / L’Altoparlante / Green Fog Studio – 2009
Line-up: Cristiano Gianni (voce, chitarre) – Gupa (chitarre) – Guido Zanone (basso) – Lorenzo Capello (batteria) – Valerio Solari (tastiere, piano)
Tracklist:
- Un ricordo lontano
- Galleggiare
- Stop
- Come un film
- Tutto qui
- Comedie a tiroirs
- Hey hey hey
- Poco ed è mattino
- Nove tentativi per te
- I’ve never been
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