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Come un’esigenza: intervista a Moltheni

Io non sono come te è stato il sublime continuo di un percorso interiore che Moltheni a veva iniziato con Toilette memoria: riflessioni di equilibrio panteistico alla ricerca dell’amore che non muore. LostHighways ha incrociato la strada del songwriter che è andato fino in Svezia per produrre un ep. In questa intervista: consapevolezza di essere diversi, figli della Montagna nera nella società delle grandi banche; incontri d’arte da Battiato a Molteni dei Tre allegri ragazzi morti; indie e mainstream; MySpace e promozione. Battute secche, pungenti… vere.

Io non sono come te sembra più che un album un’esigenza interiore di esternare un proprio stato spirituale… ci puoi raccontare il modo in cui è nata l’idea di questo splendido ep?
C’è un po’ di vero in quello che dici, è nata esattamente come un’esigenza. Avevo dei brani che erano lì, fermi. Abbiamo pattuito una spesa con l’etichetta per renderli pubblicabili e lo abbiamo fatto. Eravamo ansiosi e decisi nel far uscire un EP con queste sonorità, e il riultato che abbiamo ottenuto ci è piaciuto talmente tanto che si è trasformato in realtà discografica.

Come si fa a capire se si è figli della montagna nera?
Lo si capisce se lo si cerca. Essere figlio di una montagna nera, equivale nella mia testa, nell’essere chiuso e diffidente verso le bruttezze della società, verso il frastuono delle città, verso il latrocinio delle banche e delle istituzioni.

L’album è stato registrato in parte in Svezia, perché la scelta di quel luogo e cosa ti è rimasto interiormente di quella terra?
La scelta si è basata sugli ascolti che avevamo registrato in quel determinato studio, di vari progetti. Quando poi ci siamo accorti che costava come farlo in Italia, beh abbiamo preferito lavorare e portare i nostri soldi fuori frontiera. E’ anche questo un rifiuto e un aspetto di ciò che pensiamo del nostro paese.

Hai collaborato con Josè Gonzalez. Come è stata questa preziosa collaborazione?
No, non ho collaborato con Josè Gonzales. E’ stato con noi, e ci ha suggerito certe cose in fase di mixaggio, risultate poi preziose. Tutto qua.

Nella tua carriera c’è stato più di un bivio. Hai incontrato molte persone a questi incroci… tra queste spiccano Enrico Molteni dei Tre allegri ragazzi morti e Franco Battiato… ci puoi parlare di questi due incontri in relazione alla tua carriera?
Enrico Molteni è una persona splendida, e con un sorriso ho capito che avrei potuto lavorare con lui. A volte basta una stretta di mano per progettare il futuro. Franco Battiato invece è una persona che considero fondamentale per la mia formazione umana. Non ascolto la sua musica e non ne sono mai rimasto folgorato, nonostante ciò è per me
un padre spirituale, oltre alla collaborazione che ci ha visti insieme in Perduto amor, il suo esordio cinematografico.

Hai attraversato Sanremo, MTV Brand New tour e poi ora sei prodotto da un’etichetta indipendente come La Tempesta. Dove ti trovi più a tuo agio, nel mondo mainstream o quello indie? E quali sono i pregi e difetti di entrambi gli ambienti?
Mi trovo decisamente meglio con un’etichetta indipendente, anche se riconosco che il lavoro è fatto quasi sempre sommariamente, anche per mancanza di denaro. Le major ti trattano come carne da macello e quando poi accade qualcosa ti dicono: “lo vedi che
avevamo ragione nel credere in te…?”. Entrambe le realtà hanno pregi e difetti. Quello che occorre non lasciare fare tutto a loro ma cercare di tenere un po’ di controllo, un po’ di
autogestione… anche per un discorso di autorispetto verso il proprio lavoro. Nessuno ci conosce meglio di noi stessi.

Quale album tuo e di altri artisti porteresti come colonna sonora di un viaggio e perchè?
Porterei qualsiasi lavoro commovente, come gli album di Hope Sandoval e le musiche di Jim O’Rourke. I miei li lascerei a casa, anche perche’ mi annoiano.

Quanto devi al web (es. Myspace, peer to peer, lastfm) in termini di promozione della tua musica?
Non lo so, e non mi interessa. Del resto MySpace non mi fa vendere più album, mi fa solo conoscere un po’ di piu’ tra i curiosi e tra coloro che cercano sesso dai e con i musicisti.

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