“L’ordine è il piacere della ragione, il disordine è la delizia dell’immaginazione” (Paul Claudel). La cura è il Tono di certa bellezza. Cura dei dettagli, della forma, dei modi usati a condurre dentro, attraverso. Cura. Esplode cura Il disordine delle cose. Cura del linguaggio, dei tratti, dell’immagine, dell’uso del colore come spunto, deviazione. Cura rigorosa nell’uso della parola, attentissima negli arrangiamenti musicali. Tredici pezzi più uno frutto di cura e attenzioni preziose, dalla produzione artistica di Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele alla partecipazione di artisti come Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi), Syria, Paolo Benvegnù, Elena Diana e Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Marco Notari, Enrico Allavena (Bluebeaters), Naif, Marcello Testa (La Crus), Luigi Giotto Napolitano, Carlo Zanetta e Max Gilli. L’incontro delle diverse esperienze dei cinque componenti de Il Disordine delle cose dà vita ad un progetto accattivante nelle intuizioni, morbido nei toni, mesto nell’imporsi. La densità dell’ottimo lavoro che traspira da ogni minuto di quest’opera cantautorale, pop nel respiro e rock nelle distanze, lascia briciole di fervore sul tappeto delle aspettative, inonda la stanza di pudiche fragranze indie. Godibili al tatto e al palato, i pezzi si pregiano di un’ispirazione deliziosa e deliziata, cui si intrecciano talenti dai fianchi sinuosi e dalla schiena vellutata. Le voci si accarezzano, si completano, fruiscono il monito delle corde, il particolare degli ottoni, il rintocco dei tasti. Lo fanno tracciando a china piccole storie di brandelli di uomini, certe storie d’amore, di mancanze, d’utopia, di memoria, d’impotenza, di non appartenenza. Referente il mondo, contesto i desideri, pretesto il tempo. Pezzi da ascoltare adagiati alla penombra di una sera qualunque, una di quelle sere in cui l’aria sussurra sorniona che l’ordine non è altro se non il disordine astratto delle stagioni, tutte.
Credits
Label: Artevox / Venus Dischi / Tamburi Usati (2009)
Line-up: Marco Manzella (Voce), Alessandro Marchetti (basso) – Luca Schiuma (tastiere e synth) – Emanuele Sarri (chitarra) – Vinicio Vinago (batteria); Elena Diana (violoncello) – Gigi Giancursi (chitarre track 1-10, bouzuki track 12) – Cristiano Lo Mele (chitarre track1) – Max Gilli (violino) – Naif (voce track 2) – Carmelo Pipitone (chitarra track 2-10-13) – Marco Notari (rhodes, voce track 5) – Syria (voce track 6) – Enrico Allavena (trombone track 6-7) – Tommaso Cerasuolo (voce track 8-10) – Paolo Benvegnù (voce track 11) – Carlo Zanetta (theremin track 11) – Marcello Testa (contrabbasso track 13) – Luigi Giotto Napolitano (tromba track 13). Tutti i brani sono stati scritti da Il disordine delle cose. Produzione artistica: Gigi Giancursi. Ingegnerizzazione e missaggio: Cristiano Lo Mele
Tracklist:
- il colore del vetro
- l’altra metà di me stesso
- don giovanni
- l’idiota
- muscoli di carta
- infezione
- la mia fetta
- lacrime e fango
- l’astronauta
- il pittore del mondo
- quella sensazione di comodità
- piume di cristallo
- sottile ipocrisia
- non sono io, sono gli altri
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