The Assasination of Alabama Whitman – Curtis Jones & The Gossip Terrorists

Vladimiro Vacca Album, Recensioni 2 commenti

curtisjones Passi nella notte. Una porta di un vecchio bar fumoso si apre. Vi sedete sul primo sgabello libero del banco e chiedete il solito whisky che vi brucerà quelle dannate budella da povero diavolo. Vi volterete e udirete una band suonare note taglienti che sapranno leggere le ferite che vi portate dentro. Quella band sembrerà all’inizio partire con il piglio di David Bowie e l’attitudine indie-rock dei Franz Ferdinand con Lest we forget, Kiss the road, Every loser’s heaven is a desert e Tropic of cancer. Poi si immergerà in atmosfere alla Custeau come accade in Vincent Van Gogh e Before the wave arrives. Nella coltre di fumo del locale vi smarrirete nel denso e vario sound di questa band che saprà rispolverare movenze rock blues alla The Doors al momento opportuno come in Confidential e Space Invaders o al limite del rockabilly come nella brillante Cheap talk. Penserete di star bevendo troppo quando vi troverete di fronte un alter ego di Nick Cave che canta dolore notturno in The Devil. Vi sorprenderete di una tale poliedricità di influenze che si fondono in un suono compatto e suadente. Poi vi sveglierete sul vostro divano con quel bicchiere di whisky in mano ad ascoltare il vostro lettore che suona The assasination of Alabama Whitman, il tanto atteso album d’esordio di Curtis Jones & the Gossip Terrorists. Dal Regno Unito sappiamo quale musica arrivi ogni giorno, la sorpresa è quando quel tipo di sound diventa nostro, arricchendolo della genialità italica e questo è il caso dei Curtis Jones & the Gossip Terrorists.