Occhi chiusi… occhi serrati o velati dal buio sono necessari perché ci si lasci attraversare da una musica che ha preso corpo nell’aria che sa di sale ed acqua. Le onde e il vento portano tra le ciglia il suono di tredici carezze e il bacio di parole intrise di cura. La fonte dei flutti e dei soffi è un bacino fatto di cinque anime gentili che hanno saputo creare un quadro sonoro, una tela intessuta con le note che evoca le superfici di-segnate da Cy Twombly. Dentro gli Occhi chiusi degli En Roco ci si sente come di fronte agli spazi bianchi in-formati dall’artista, si avverte una scrittura che lascia essere il gesto, la dimensione originaria e dinamica del segno che crea e dischiude senso, “la somma indeterminata ed inesauribile delle ragioni, delle pulsioni, delle inoperosità che circondano l’atto di un’atmosfera” (Roland Barthes). Ogni canzone sembra emergere da una trama comune come graffio di scrittura o traccia di colore, come segno che può disfarsi della visione, giacché anche senza luce fa risplendere il suo ricamo attraverso le sonorità. Si dispiegano così le voci delle gole e dei tasti d’ebano, dei battiti di metallo e pelle, l’eco dell’avorio e delle corde… per raccontare di odio, di amore che si consuma tra i vapori di un tè, di Giorni senza fretta e de Le promesse facili, di Un mercoledì percorso da un vento che “non più sa farsi udire non sa più cantare” passando attraverso i rami e le lacrime di un salice che ricorda fremiti.
Tra verità cercate e rifugi intrisi di amanti, il violino ora stende un morbido tappeto su cui posare i propri passi ed ora si trasforma in chiodo, in lama, per ferire, per penetrare, per addentrarsi. Con l’arco una mano morbida stende un velo di bianco, distende uno spazio in cui trovano dimora i tratti delle chitarre, le linee delle voci, i colpi delle percussioni… scritture di senso, apparizioni di colori che si fanno avvenimento. Un’arpa sopraggiunge ed accompagna La salita, il farsi avanti della consapevolezza che “quella mia tachicardia sapeva più del mio cervello”, a ricordare che il sangue può anticipare la ragione, metterla in scacco ed intuire attraverso il calore. Il canto degli ottoni si insinua per donare al cielo e alle nubi il Dialogo tra Galileo e un comune pensatore… i fiati lo conducono altrove, lì dove può farsi illimitatamente sentire la luminosità del pensiero che non teme, ma anela al vero. “E non arriverò dicendo che la verità è una sconfitta in più, ma ti aiuterò dicendo che la verità è una pretesa in più”… in questi versi incontriamo un Galileo più coraggioso di quello disegnato da Brecht, un uomo che ha finalmente trovato il coraggio e la forza richieste dal vero, che sa togliere la pace illusoria dallo sguardo e dal petto affinché si desideri osservare la sostanza non sfuggendone le conseguenze. Tra la fantasia e lo strumento Cy Twombly lasciava che s’imponesse l’idea, è ciò che si percepisce ad Occhi chiusi in questa musica… un dialogo tra la sapienza del fare e l’immaginazione creativa in cui s’inscrive ed aderge l’idea. C’è il profumo del pensiero tra le note, la sua densità e la sua fecondità… c’è nel suo essersi fatto telaio affinché ogni singola e determinata trama arrivasse a compiersi in un tutto, preservando la sua identità e al contempo fondendola con le altre perché prendesse forma un’unica bellezza, una sola carne di melodie ed armonie.
Credits
Label:
GreenFogRecords 2005
Line-up: Enrico Bosio (voce e chitarre) – Francesco Conelli (voce e chitarre) – Rocco Spigno (basso e pianoforte) – Federico Branca Bonelli (batteria e percussioni) – Cecilia Seminara (violino e voci); Hanno collaborato: Sara Spirito (violoncello su Un Mercoledì) – Max Morales (pianoforte in Non di questa età) – Roberto Calcagno (tromba in Dialogo tra Galileo e un comune pensatore) – Jacopo Gabutto (fagotto in Dialogo tra Galileo e un comune pensatore) – Tito Ghiglione (clarinetto in Dialogo tra Galileo e un comune pensatore) – Irene Aristei (arpa in La salita) – Hira Grossi (voce in Le promesse facili) – Mattia Cominotto (chitarra in Giorni senza fretta)
Tracklist:
- La notte si avvicina
- Non dormo mai
- Mi risparmio
- L’odiato
- Dialogo tra Galileo e un comune pensatore
- Tento la fortuna
- Le promesse facili
- Un mercoledì
- La denuncia
- Giorni senza fretta
- La salita
- L’attore s’è perso
- Non di questa età
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