È arrivato l’arrotino e l’ombrellaio. E non mi stupirebbe sentire la voce di questo menestrello cantastorie venire fuori da un megafono e chiedere le vostre forbici da affilare. Lui che del e dal basso racconta, che dal popolare raccoglie per le sue favole di meraviglie e disincanto. E pagliacci, zingari e puttane saltano fuori da cilindri e chitarre per stupire, incantare o scioccare nel circo Mannarino. Il baffo e l’aria andalusa, l’accento semo ragazzi fatti cor pennello, Alessandro, infilato il grembiule dell’oste con la chitarra, tira su la serranda del suo Bar della rabbia. Si gioca la faccia e le promesse, le mantiene prima ancora di farle. Da bravo padrone di casa, da astuto proprietario di bar, per non far sentire in difetto o disagio chi arriverà a bere la sua musica, inizia e tranquillizza così: Me so ‘mbriacato de na donna: quanto è bbono l’odore della gonna, e già ti senti a casa e ne ordini un altro. E tra fumi di vino e chiacchiere da osteria ti serve qua e là, su doverosi vassoi di legno, ritmi gitani (Tevere grand Hotel), tamburelli saraceni di una pizzica (Scetateve vajò), ma anche sofisticati e sdrammatizzati suoni jazz (Svegliatevi italiani). Poi arriva, e lo stavi aspettando, lo stornello romano a dare onore alle sue origini e quel Il bar della rabbia ti racconta una favola per grandi che strappa sorrisi e magoni. Ma tra una ballata ed un bicchiere si è fatto tardi e sulle note della banda del paese Mannarino suona la sua The end e tira giù la saracinesca. E tu sai che domani tornerai e che quel locale non sarà mai vuoto.
Credits
Label: Leave / Universal – 2009
Line-up: Alessandro Mannarino (voce e chitarra)
Tracklist:
- Intro
- Me so ‘mbriacato
- Svegliatevi italiani
- Elisir d’amor
- Le cose perdute
- Il bar della rabbia
- Tevere grand hotel
- Scetateve vajò
- Osso di seppia
- La strega e il diamante
- Il pagliaccio
- L’amore nero
- Soldi
- The end
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