Settembre e la sua luce, fatta di curve ed inflessioni armoniche. La luce quando abita lo spazio, accarezzandolo, seducendone gli angoli, decifrandone le simmetrie. La luce come presagio, sintassi del passaggio dai luoghi intimi dell’io al tempo dell’altro da sé. Luce che è ricordo, musica, pittura. Luce che ritrae, ascolta, tace. Le stagioni di mezzo sono la memoria migliore: sono passato che si ri-propone senza il vincolo dell’eccesso, con il garbo del tepore. Un settembre tiepido, Padova e i suoi scorci sentimentali, i suoi ponti di senso e di fatto, la fermezza di un discreto movimento.
Valentina Villa e Valeria Napolitano vestono il racconto di Alessandro Grazian di luce naturale, ne indovinano la sostanza di tempo in fieri.
Alessandro Grazian indossa quella luce naturale dei propri gesti, la memoria lucida dei propri passi, orme che tradiscono una profonda intelligenza emotiva, una particolare attitudine ad intuire le ferite dei grembi prima di avvicinarsi alla festa delle nascite. L’uscita de L’abito è l’occasione per questo videoritratto: otto minuti di scorci che rispettano le proporzioni del volto di Alessandro, del suo percorso attraverso le forme che la bellezza sceglie di vestire per dirsi, per darsi. Dipinti, canzoni, ascolti, urgenze, la rara poesia di Indossai: un momento d’ascolto privilegiato, di piacevole condivisione, di fotogrammi fermati a dire sostanza, persona, grazia. (Foto di Elisa Temporin)
Valentina VIlla
www.myspace.com/valentinavilla
Alessandro Grazian
www.alessandrograzian.it
www.myspace.com/alessandrograzian