Dalla combinazione di due Artisti di esperienza e talento, come Amerigo Verardi e Marco Ancona, non può non nascere un progetto di livello altissimo, in cui la maestria e l’arte si muovono nella stessa direzione.
Ossia verso di noi. Verso l’ascoltatore. Che si perde nelle nove tracce di questo primo album, registrato live il 17 agosto 2009, presso il Buon Retiro Tarantini di Sava (Ta), in conclusione del tour.
Ed è ovviamente il ripetersi di ciò che si prova ascoltandoli nei loro concerti. Quel senso di appartenenza, di potenza, in grado di occupare la scena pur essendo in due, pur muovendosi lenti tra corde e voci, senza eccessi, senza gesti estremi.
Come se il resto non esistesse. Tutto concentrato nell’eleganza delle voci, degli occhi bassi di chi vive la sua dimensione, specchio della nostra.
In questo elevarsi di suoni, in questa rinascita della chitarra anche solo come strumento, la cura, l’amore, sì, la passione. Fare musica che serva ad entrare nelle menti, non a solleticarle.
Nuovi brani e rivisitazioni di brani delle precedenti formazioni (Lotus e Bludinvidia), con la presenza delicata di Gianluca De Rubertis (Il Genio) al synth, questo album racconta di un’unione che diventa il gioco al raddoppio dell’anima, un magnetismo che avevamo imparato a conoscere ascoltando Mano nella mano, nella raccolta Il Paese è reale voluta dagli Afterhours, e che in questo album si rafforza, diventando sequestro dei sensi.
La stanchezza e la volontà feroce di vivere. I ricordi lontani, quelli che avremo. Nove brani che di autentico hanno la volontà di cantare una vita, la Vita, senza elargire consigli, o assegnare ruoli.
Tra gli inediti Stanco stufo stupido e da solo mi ha subito colpita, perché ritrovo quello che Amerigo Verardi e Marco Ancona sono: la pazienza, che è leva per reagire, il cinismo, l’ironia, la poesia, questo mix di sentimenti umani, puliti, fondati, veri.
Mi sembra di vedere quegli occhi sereni che guardano il mondo con non appartenenza. Senza livelli sbalzati di esistenza. Semplicemente essere e sapere che il mondo non cambia, ma a volte chiede perdono.
Credits
Label: Autoprodotto – 2009
Line-up: Amerigo Verardi (voce, chitarra acustica, effetti, loop) – Marco Ancona (voce, chitarra acustica, effetti, drum machine) – Gianluca De Rubertis (synth)
Tracklist:
- Intro
- Un’onda non frena
- Sterile
- Stanco, stufo, stupido e da solo
- Qualità
- Contatto
- I figli dei Mirafiori
- Lazy Jane
- Pure questo è amore
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