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Waiting For The Ufos – Mr. Bizarro & The Highway Experience

Non me lo posso perdonare: i Mr. Bizarro & the Highway Experience calcano palchi di tutta Italia (e non solo) dal 2002 e io non li ho ancora visti ed ascoltati in un live. Ma fin qui, insomma, non è nulla di terribile e irrimediabile, dato che non posseggo il dono dell’ubiquità, non posso farmene una colpa. E’ altro che mi fa incazzare: li ho conosciuti solo ora!
Mi chiedo come sia possibile che un tale boato sia stato ignorato dalle mie orecchie, per così tanto tempo… c’è qualcosa di incredibile e diabolico in tutto ciò. Esoterismo? Magia nera? Bambini di Satana?
No! I Mr. Bizarro hanno solo una voglia matta di spaccare i timpani nel modo migliore possibile: sudore e rock’n’roll!
Musica sporca, potente, ruvida e dolorosa. I Mr. Bizarro sono una tempesta di sabbia in città che va a graffiare ogni cosa e ad appiccicarsi sui corpi sudati.
Waiting for the ufos è il primo album della band proveniente dal Veneto, prodotto dalla Midfingers Record e distribuito da Audioglobe dal 1° Febbraio di quest’anno. Questo lavoro dei Mr. Bizarro è un esordio, ma pure un traguardo dopo anni passati tramando nella penombra del sottobosco musicale italiano… e il risultato è più che esplosivo!
L’album si apre con Revolver sparando all’impazzata magnifiche schegge nell’aria. Colpi a ripetizione delineano una strada, da cui la band non si vuole scostare. Odore di deserto, di quel rock americano venato di noise che fa pensare a Josh Homme & Co. Pantaloni di pelle, alcool e voglia di urlare!
L’unica differenza è che i Mr. Bizarro nascono in Italia nella terra di Claudio Villa e Al Bano Carrisi, e se quindi sono arrivati a fare ciò, è solo ed esclusivamente perché lo sanno fare davvero bene.
Nella seconda traccia subentra la voce di Alessandra che taglia in modo preciso come una lama affilata. La sua voce fa male, più della chitarra graffiante, più della botte dalla batteria, e con R’n’r Blood il sangue esce a fiotti. Questa è una canzone a pressione arteriosa.
Il pezzo che raccoglie il titolo dell’album (Waiting Ufo) si trova al quarto posto dimostrandosi uno dei più orecchiabili del disco. Il ritmo si fissa nella mente fin da subito e senza accorgersene ci si ritrova a canticchiare la canzone mentre si prende una birra dal frigo o mentre ci si allaccia le scarpe. In quei momenti è bene fermarsi e pensare come sia possibile che la voce dei Mr. Bizarro sia la stessa dei Careelon, aggraziato gruppo interprete di musica celtica.
Non ci si capacita… e si continua ad ascoltare la quinta traccia.
In Rise of a new world il ritmo rallenta e riprende fiato, mentre il basso e la chitarra giocano con la mente, giusto per poco tempo, prima di riprendere a correre nuovamente.
Monsters è un altro di quei pezzi che si incollano dentro al cranio, e grattano la corteccia cerebrale come i gatti per farsi le unghie contro gli alberi. Il suono è sempre ruvido e al limite.
Di nuovo siamo stupiti dai Mr. Bizarro in Soldier Blues: uno psichedelico intermezzo basato su un suono rarefatto diventa il luogo ideale dove far perdere i sensi alla splendida voce di Alessandra, che si lascia andare a passionali acuti.
All times prosegue sulla strada sterrata intrapresa nelle tracce precedenti, mentre 5 A.M. inserisce qualcosa in più nel suono della band. Una notevole sfrontatezza e malizia li porta a creare un pezzo che non perde coerenza ma risulta ancor più orecchiabile, radiofonico direi, a dimostrare che si può realizzare qualcosa di piacevole “ai più” senza necessariamente scadere di qualità.
La penultima traccia dell’album (New generation) ribadisce ciò che i Mr. Bizarro sanno fare benissimo: percuotere con precisione. Batteria, basso, chitarra e voce viaggiano all’unisono martellando, e poi ridando fiato, colpendo e poi sorridendo beffardi, fino a fermarsi esausti.
La strumentale Mastodont “you look the queens” chiude ciò che aveva aperto con un suono elaborato: i colpi di pistola ora sono più precisi, meno frettolosi, devastanti. Quest’ultima traccia nasconde un pezzo “fantasma” anticipato da suoni elettronici che riportano al tema “spaziale” del titolo dell’album. Una registrazione disturbata proietta l’ascoltatore in un vecchio film in bianco e nero dove il solo canto di Alessandra disegna cerchi di fumo nell’aria.
Non è solo rock’n’roll. Ma al 99% sì!!! Da non perdere.

Credits

Label: Midfinger Records – 2008

Line-up: Iuri (chitarra) – Alessandra (voce) – Marzia (basso) – Stefano (batteria)

Tracklist:

  1. Revolver
  2. Kiss
  3. R’n’R Blood
  4. Waiting Ufo
  5. Rise of a new world
  6. MOnsters
  7. Soldier Blues
  8. All times
  9. 5 A.M.
  10. New Generation
  11. Mastodont “you look the queens”

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