Ci ha preso gusto, Frigieri: ci aveva messo qualche tempo prima di decidere di cimentarsi con la scrittura in italiano, ed ora pubblica un disco in cui conferma la propria scommessa linguistica. E’ passato tutto sommato poco tempo dall’uscita del precedente album, datato 2009, ed eccoci alle prese con un’opera nuova. Frigieri compone, suona e co-produce l’album, insieme ad Andrea Rovacchi. Chi ha rubato le strade ai bambini? è un disco che prosegue sulla strada intrapresa dall’ultimo L’età della ragione, alzando però i toni, facendosi sempre più critico. Sembra che per Frigieri la scrittura sia un’esigenza forte, insuperabile. Scrive per se stesso, racconta se stesso, pur dicendo che “ogni riferimento a persone o fatti reali è da considerarsi puramente casuale”. La melodia è semplice: voce e chitarra d’ordinanza, anche se non mancano incursioni di pianoforte o sax, perché sono le parole a doversi imprimere più di tutto. Giancarlo Frigieri esplora la propria creatività cantautorale dipingendo quadri intrisi di vita: bando alle bellezze, si diverte molto di più a cantare l’ironia e l’ipocrisia della vita, i comportamenti incomprensibili ed il lesionismo degli uomini, la noia e l’impossibilità di adeguarsi ad un cambiamento. Otto brani diretti, una scrittura mai edulcorata e a tratti volutamente lamentosa. Chi ha rubato le strade ai bambini? conferma sempre più la scrittura disincantata di questo musicista che si scopre cantautore.
Credits
Label: Autoprodotto – 2010
Line-up: Giancarlo Frigieri. Ospiti: Cesare Anceschi (batteria) – Federico Barbieri (pianoforte, organo Elka) – Max Marmiroli (flauto traverso, sax baritono e tenore) – Andrea Rovacchi (cori) – Elisabetta Vezzani (cori)
Tracklist:
- La mutazione
- Chi ha rubato le strade ai bambini?
- Vita di paese
- Canzone del 9 novembre
- Le disgrazie
- La vita che ti ha scelto
- Colleghi
- L’ipotesi
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