Milano, sabato pomeriggio, la città è piena di bambini e persone mascherate. Qui è ancora Carnevale e anch’io mi sento un po’ una bambina in attesa della festa. Qualcuno mi ha detto di trovarmi alle 18.00 alla Fnac ma non ha voluto dirmi perché, so solo che qualcuno che mi piace sarà li, ma non so chi. Ci ho pensato per tutta la settimana e mi sono venuti in mente tanti nomi. Sì, certo che avrei potuto informarmi, era semplice, ma perché rovinarmi la sorpresa, perché privarmi di questa magia?
Ho provato a corrompere il mio accompagnatore ma non ci sono riuscita ed in fondo è meglio così. Arriviamo alla Fnac e davanti all’ingresso dello spazio eventi c’è un banchetto con tutti i dischi dei Perturbazione. Che strana coincidenza… O forse no? Certe volte sono un po’ lenta di comprendonio ma adesso sono anche un pochino emozionata. Chiedo conferma al mio accompagnatore e lui sorride e mi dice che sono diventata tutta rossa… Ecco perché mi piacciono le sorprese, ti rendono felice, sono piene di magia. Dobbiamo attendere un po’ prima di poter entrare ma alla fine prendiamo posto. Come ci spiega il batterista della band siamo qua per la presentazione di due video. Il primo è de Il mio scrigno: le immagini si susseguono rapide e sono immagini che racchiudono in pochi minuti 15 anni di storia, dalla capigliatura riccioluta di Tommaso ai concerti, passando per le prime apparizioni televisive. Un piccolo omaggio e soprattutto un modo per ricominciare dopo un autunno fatto di tanti eventi, privati e non. Un tentativo di vincere la velocità, fermando le emozioni e i ricordi… “É possibile catturare tutto quello che è passato in oltre 15 anni per non lasciarselo irrimediabilmente alle spalle?”, questa è la domanda che lanciano i Perturbazione e usano filmati inediti, editi, riprese live con il telefonino, con una headcam, super 8, videoregistrazioni per far conoscere la loro velocità: frammenti da custodire in uno scrigno, tra cui il sorriso di Manuel Agnelli che ha arricchito i cori di una splendida canzone… “Giuro, per un attimo ho pensato che fosse la fine, ecco fatto, abbiamo chiuso, arrivederci. Giuro che per un attimo ha smesso di battere. Ma poi i suoni e le figure hanno ricominciato a danzarmi intorno, e per altri due irripetibili mesi ho vissuto! Abbiamo vissuto!” (Conoscerete la nostra velocità, Dave Eggers), loro ci avevano annunciato così questa magia di ricordi e voglia di andare avanti, ancora. E poi ecco che inizia un’esibizione acustica che si apre con Qualcuno si dimentica e poi passa ad Agosto, On/off e Battiti per un minuto. Mentre li ascolto suonare mi ritrovo a pensare che in qualche modo questa musica mi piace perché mi somiglia e poco dopo trovo conferma nelle parole di Tommaso. Certo lui si schernisce quando dice che le persone sicure di sé non ascoltano i Perturbazione ma in fondo dice anche una cosa vera. I Perturbazione hanno la stessa timidezza, la dolcezza, la leggerezza di quelle persone che nella vita camminano in punta di piedi con la paura di far rumore, ma piene di energia, di passione, di capacità di sognare e far sognare, con le parole, con il suono e con le immagini. E con le immagini del video di Un anno in più ci salutano. L’idea del video è di Tommaso che è lì che arrosisce nel presentarcelo ma ha ragione Gigi, non occorrono parole, quello che vediamo sullo schermo parla da solo: il risveglio “magico” di una giovane donna che somiglia alla protagonista de L’arte del sogno di Michel Gondry, diviso a metà tra fantasia e realtà che si aiuta a vivere con i sogni. In fondo la protagonista del video è “solo una ragazza che ha bisogno di magia”.
Dedicato a chi mi ha regalato una sorpresa.