Scorre il Tamigi lungo i canali della Serenissima. È bruma d’oltremanica quella che tinge d’albe concentriche questo White Lines di maree e terra fermissima. Un vagabondare acustico, dolente, pacato, intriso di una particolarissima dolcezza: ogni traccia orma discreta di un comporre e dire musica essenziale, alternativo per misura e arrendevolezza ai dettagli. Mestamente pop, White lines è un piccolo solitario di carati post rock, rifrangenze folk, arrangiato morbidamente lungo geometrie melodiche che accarezzano l’olfatto di un desiderare sognante. Suonate magnificamente, scritte nella bella grafia di una cura gentile, le dieci tracce dell’album si susseguono creando un’atmosfera d’impeti soffici, venati di ritrosie ed evanescenze; trasparenti, tormentate, emozionate, indovinano il gioco dei contrasti strumentali fra mani di cantato sottile e simmetrie pianistiche impeccabili. Le incursioni, i cambi, gli echi, tornano al cuore pulsante del disco in forma di stile e Horizon, Night talker, Home sweet home, In love with a freak (con la partecipazione dei Grimoon), The gate si fanno memoria storica di un’esperienza sonica che ammicca, complice, a certe pulsanti nostalgie british. Niente invade, tutto si poggia e pervade: dieci racconti dell’invisibile agli occhi da sentire a pelle nuda, riposando il silenzio al suono docile della musica quando incanta.
Credits
Label: Macaco Records – 2010
Line-up: Alessandro Benvegnù (bass, backing vocals) – Paolo Brusò (vocals, giutars) – Alessandro Fabbro (piano, trumpet, backing volcals, didjeridoo) – Niccolò Romanin ( drums, percussions); con la partecipazione di Alberto Stevenato (saw, track 7), Andrea Iseppi (violin, track 7); all songs by Margareth; prodotto da Marino De Angeli & Margareth
Tracklist:
- I get along
- Mad man’s poem
- Horizon
- Night talker
- Thinkin’ about sex
- Mama take my girl away
- In love with a freak
- Home sweet home
- This town (love song)
- The gate
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