Seguire il flusso alterando la percezione e danzando ai primordi. La neo-psichedelia si materializza in Italia. I Drink to me si dimenticano delle chitarre new wave del loro debut-album Don’t Panic, Go Organic! e affogano tutta la loro creatività in un mare di synth e rumori a ritmo ipnotico tra il tribale e la techno. Brazil effonde energia sin dal primo brano Small town. E’ un vortice che non conosce fine e avvolge l’ascoltatore in climax di spasmi sonici irresistibili. C’è tanta progressione melodica in The End of History e B1. Stop and go da capogiro in Amazing tunes. A stain in the city è un’alba interiore che deflagra echi di memoria andata. B9 è una samba sintetica che pulsa cori lisergici. Tra le trame di una nebbia di delay tutto si dilata e esplode in un Black Fridays. Sfumando in passi della notte convulsa di Paul and Kate. Sotto la guida artistica di Alessio Natalizia (Banjo or Freakout, Disco Drive) i Drink to me non sbagliano l’appuntamento con il secondo disco. Realizzano la stessa svolta degli ultimi Bloc Party, abbandonano le attitudini post-punk iniziali e contaminano il loro rock di tanta elettronica rapportandosi a capisaldi del passato come i Kraftwerk, proiettandosi verso le nuove direzioni di band del momento come gli MGMT. I Drink to me si collocano nella scia dei Disco Drive portando la bandiera della sperimentazione elettro-rock senza compromessi in Italia.
Credits
Label: Unhip Records – (2010)
Line-up: Carlo Casalegno (basso, microkorg, chitarra, cori) – Marco Bianchi (voce, synth, chitarra) – Francesco Serasso (batteria, Tenori-on, cori).
Tracklist:
- Small Town
- B1
- The End of History (America)
- Amazing Tunes
- David’s Hole
- A Stain in the City
- B9
- Black Friday
- We’re Human Beings
- Paul and Kate
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