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Alone – Paolo Saporiti

saporiti10_200x200Lascio che la calda voce di Paolo Saporiti mi prenda e mi porti via. Lascio che le prime note partano e con la loro dolcezza, con la loro intensità mi avvolgano, mi massaggino l’anima, mi permettano di sentire soltanto me stessa. Saporiti è al terzo album solista e con il nuovo capitolo della sua carriera è passato dall’ala protettrice dell’indipendente Canebagnato ad una major, la Universal. Ma la sostanza non cambia. Lui è sempre un bravissimo cantautore intimista, tra Nick Drake e Damien Rice, con le sue sonorità tra il folk e il rock, con i suoi testi, sempre in inglese, tra poesia e melodia. Quello che mi ha colpito fin dal primo disco e che ritrovo intatta in questo album è la capacità della musica di Saporiti di essere un’esperienza totalizzante. Inizi ad ascoltarla e dopo poco ne vieni catturato, ti entra dentro e mentre nelle parole trovi riflesso ai tuoi pensieri, alle tue vicende, la musica diventa uno strumento che muove la tua anima. È come se tu stesso diventassi uno strumento che lui muove, fa vibrare, emozionare. La sua voce diventa come la tua stessa voce interiore.
E allora diventa difficile non ascoltare A real love e non commuoversi: cosa accade quando si è dato tutto ad una persona, quando si è avuto il coraggio di amare realmente qualcuno e si scopre che i sentimenti dell’altro non erano altrettanto sinceri? Provi rabbia, dolore ma sai anche che se quella persona tornasse sui suoi passi saresti di nuovo li. E allora nel finale strumentale gli archi e il pianoforte diventano uno struggente contrappunto alle parole. Musicalmente, il pezzo più interessante è Woe che con il suo ritrmo crea quasi suspense, come se fossimo in una stanza buia con la porta socchiusa e aspettassimo che da un momento all’altro qualcuno, o meglio qualcosa arrivi. Piena di rimpianto è invece They’re comin’ take me first, stanno venendo a prendere me per primo, proprio me che ho fatto di tutto per salvarmi. Proprio io che ho cercato a tutti i costi di controllare i sentimenti, di non farmi catturare, adesso brucio. L’amore perduto è il protagonista anche di Rotten Flower, primo singolo estratto dal disco. È il canto dolcissimo e struggente di un uomo solo: “and now that you’re gone/I’m almost alone/I can’t get enough/enough of the world”.
Saporiti canta per la prima volta in italiano in Gelo ed è una piacevole sorpresa con la quale si chiude questo disco. Sicuramente una svolta per certi aspetti, ma in assoluta continuità in merito alla forza e alla qualità artistica.

Credits

Label: Universal – 2010

Line-up: Paolo Saporiti

Tracklist:

  1. I could die alone
  2. A real love
  3. Rotten flowers
  4. Woe
  5. They’re comin’ to take me first
  6. Haven’t you heard?
  7. Love Radio
  8. Fever
  9. Talk to rhe devil
  10. Look into my eyes
  11. Wishing
  12. Gelo

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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